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“La didattica metacognitiva”

“La didattica metacognitiva”

[vc_row row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" text_align="left" css_animation="" box_shadow_on_row="no"][vc_column][vc_column_text]Gli studenti che hanno successo in ambito accademico spesso sono in grado di pensare in modo efficace e indipendente e assumono delle competenze strategiche volte al proprio apprendimento. Questi studenti sono in grado di mettere in atto queste competenze fondamentali e cruciali, nell’organizzazione del proprio spazio di lavoro, nel completamento e nella pianificazione di compiti in maniera esaustiva, nell’elaborazione di un piano d'apprendimento soggettivo ed efficace, nel monitoraggio del proprio percorso di apprendimento e nel riconoscimento, valutazione e correzione dei propri errori in qualsiasi ambito. Quindi, non sentono il bisogno di affidarsi ad un tutor guida, tanto quanto altri studenti che dipendono in toto dall’orientamento scolastico per avviare obiettivi di apprendimento e monitorare i propri progressi.

La didattica metacognitiva, per cui, è un'area di intervento nell’orientamento scolastico poiché è relativa alla base della prospettiva dell'intero processo di insegnamento/apprendimento ed agisce sui percorsi evolutivi di ogni persona.

L’insegnamento scolastico dovrebbe invogliare gli studenti ad utilizzare uno dei più potenti strumenti di pensiero, ossia, la metacognizione ovvero la capacità di autogestione allo scopo di migliorare il proprio apprendimento. L’acquisizione delle strategie cognitive e metacognitive offre strumenti e linee guida molto soggettive, in grado cioè di soddisfare i propri criteri di assimilazione. La metacognizione può essere un fattore distintivo insito in ognuno di noi oppure potrebbe essere appreso quando viene esplicitamente insegnato e praticato tramite contenuti e contesti sociali.

La didattica metacognitiva dovrebbe condurre verso una direzione di successo di apprendimento, destinata a tracciare un percorso responsabile a livello scolastico, nella carriera lavorativa e, persino, nei rapporti interpersonali della propria vita. La meta cognizione può essere paragonata ad una coscienza più profonda, alla riflessione e alla consapevolezza del proprio progresso lungo un percorso di apprendimento molto più efficace. La didattica metacognitiva dovrebbe essere in grado d’insegnare  strategie utili che possono essere applicate in tutti gli aspetti della vita, quindi, dentro e fuori l’ambito scolastico.

Sebbene la ricerca didattica sul potere della metacognizione relativo al potenziamento dell’apprendimento soggettivo stia facendo passi da gigante, da diversi decenni, la scienza sta cercando di individuare il centro fisico della metacognizione nel cervello; alcuni ricercatori dell’ University College di Londra hanno scoperto che i soggetti con una migliore metacognizione possiedono più materia grigia presente nella corteccia prefrontale anteriore e ulteriori studi sono in corso per determinare il modo in cui questa zona cerebrale contribuisca ad una migliore capacità di metacognizione. Quindi, la metacognizione non è solo didattica ma è anche scientifica.

Per cui, lo scopo della didattica metacognitiva potrebbe essere un sunto di quanto studenti ed insegnanti dovrebbero rispettivamente insegnare ed apprendere in ambito; le pratiche metacognitive aiutano gli studenti a diventare consapevoli dei loro punti di forza e delle loro debolezze come allievi, scrittori, lettori, membri di un gruppo e futuri lavoratori. Un elemento fondamentale è riconoscere il limite della propria conoscenza e delle proprie capacità e, quindi, capire come espanderle per monitorare attivamente le proprie strategie e risorse di apprendimento e valutare la propria disponibilità a compiti e prestazioni particolari.

A conferma di ciò la didattica metacognitiva risulta, secondo le più recenti ricerche scientifiche, fra i metodi didattici più efficaci e diffusi.

Gli studenti possono anche essere preparati metacognitivamente per le esperienze di apprendimento complesse previste in determinati contesti specifici; incoraggiare ad abbracciare testi e compiti difficili come parte di un apprendimento profondo, piuttosto che un ostacolo, dovrebbe essere l’obiettivo primario della didattica metacognitiva. Le difficoltà riscontrate in determinati ambiti, aiuterà gli studenti a riflettere ed articolare la natura del problema e a giungere ad una soluzione tramite il proprio sapere. Allo stesso modo,  nei corsi con argomentazioni socio psicologiche, si verifica un diverso tipo di apprendimento, che comporta complesse risposte emotive, per cui imparare dal proprio apprendimento personale, espanderà le realtà metacognitive,  affiancandole a quelle metaaffettive.

Per cui, in conclusione, la didattica metacognitiva dovrebbe essere incorporata in tutte quelle attività inerenti l’istruzione, come esami, saggi, progetti, discorsi, discussioni, progettata secondo un approccio di costruzione della conoscenza, perché la metacognizione non è generica e, quindi, gli studenti devono riconoscere, valutare e collegare nuove abilità a quelle vecchie. La metacognizione risulterà più efficace quando sarà adattata per riflettere contesti specifici di apprendimento di un argomento, un corso o una disciplina specifica. Nel collegare esplicitamente un contesto di apprendimento ai relativi processi, gli studenti saranno in grado maggiormente di adattare le strategie a nuovi contesti, piuttosto che assumere un apprendimento uguale, ovunque e ogni volta. Per esempio, le capacità degli studenti di leggere testi disciplinari in modi appropriati beneficerebbe di una pratica metacognitiva; così come per un professore di letteratura, leggere un brano di un romanzo ad alta voce in aula, esponendo ciò che pensa mentre legge, potrebbe risultare una buona pratica nell'insegnamento della metacognizione.

 

 

 

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